mercoledì 6 giugno 2012

Repubblica e il tortuoso viaggio negli inferi postali


Su Repubblica.it è stato pubblicato questo articolo in cui si segnalano i vari disservizi che Poste reca ai cittadini, e alcune semplificazioni che gli stessi suggerirebbero. E se è vero che Poste è lontanissima dal servizio desiderato dai cittadini, è altrettanto vero che quest'ultimi sono lontanissimi dal percepire la realtà dei fatti.
Con umiltà e capo cosparso di cenere ho provato a rispondere ed integrare quell'articolo così:



Gentilissimi di Repubblica,
gentilissima Piera Matteucci,

inizio col dare per scontato che la nostra sia una realtà vivace, in movimento, e che internet possa colmare alcune lacune del servizio postale, come essere ben più veloce. Credo che in futuro non saranno solamente i proprietari di partita iva ad usare la Posta elettronica certificata, e che l'uso della rete sarà sempre più ampio.
Tuttavia ad oggi il servizio postale è e rimane indispensabile, per recapitare bollette, per recapitare avvisi, telegrammi, documenti a firma e quant'altro per tutti coloro che non posseggono una casella Pec. Non è pensabile ad oggi che Enel fatturi ai suoi clienti tramite Pec, poichè raggiungerebbe una percentuale infinitesimale della sua utenza.
Permangono, quindi, nell'attuale, i problemi da risolvere, i "disservizi", in attesa che la nazione si evolva a ritmo di clic, e, come tra poco svelerò, i problemi aumenteranno in maniera esponenziale nel giro di nemmeno un mese.

Mi presento: sono un lavoratore degli appalti postali. Poste Italiane dal 1999, quando era ancora Ad Corrado Passera, indice gare d'appalto con cui esternalizza alcuni servizi come, ad esempio, il recapito delle raccomandate, o le linee "dedicate" (consegna di tutta la posta a grandi condomini o utenze pubbliche come Inps o Inail e altri lavori interni).
Essendo partner di Poste Italiane le agenzie per cui lavoriamo, io ed i miei colleghi (più di 3000 in tutta Italia), siamo controllati severamente da Poste Italiane nel pieno della nostra efficienza. Raramente nel nostro quotidiano ci sono consegne errate o diluite in archi di tempo maggiori di tre giorni. Siamo un servizio privatizzato efficiente, che funziona, come certificato da Poste stessa.
Purtroppo, dal 1 luglio, circa 2000 di noi perderanno il posto di lavoro perchè nel 2012, anno di scadenza dell'ultimo appalto, Poste ha deciso di NON bandire il 60% delle gare precedentemente assegnate, e di ridurre la quota di fatturato nel restante 40%. In pratica Poste Italiane reinternalizzerà il 60% del lavoro che aveva assegnato a ditte esterne, per poi ripartirlo tra i suoi attuali dipendenti. Non sono segnalati o tangibili futuri investimenti di Poste in strutture, formazione, o assunzioni: tangibili sono solamente i tagli interni ed esterni, tesi ad ottimizzare ancora di più i profitti di un'azienda in continua crescita (846 milioni di utile nell'ultimo anno, trend in continua crescita).
La domanda è: come faranno i nostri colleghi portalettere, che già ad oggi faticano a coprire le zone assegnate, a consegnare per tempo tutta la corrispondenza, a caricarsi di ulteriore lavoro? 
Se già ad oggi il servizio non funziona, e ne è prova questo vostro servizio, come le 323 interrogazioni parlamentari presentate lo scorso anno per segnalare il malfunzionamento di Poste, come potrà funzionare con 2000 persone in meno?
La risposta è ovvia: funzionerà in maniera ancora peggiore, e a farne le spese saremo noi, dipendenti "figli di nessuno", e voi, che troverete nella cassetta delle lettere bollette scadute, che perderete ore per inseguire una raccomandata, che farete code agli sportelli ancora più lunghe e stressanti.

Per cui vi segnalo la nostra lotta: abbiamo realizzato un blog, Truppedappalto, in cui raccontiamo le nostre azioni, sostenuti da il Popolo Viola, dal tg3, da Informare per Resistere, da Articolo 21 e da L'isola dei cassintegrati. Abbiamo pubblicato un video che è stato visitato moltissime volte, e stiamo raccogliendo le firme per scongiurare la fine del nostro lavoro (firmate anche voi! Vi riguarda in primis!). La raccolta firme è ospitata da Articolo 21 qui:http://www.articolo21.org/2012/05/firma-lappello-no-al-licenziamento-dei-2000-lavoratori-transystem/  e tra i nostri testimonial, tra le firme, potrete trovare Franca Rame, Mauro Biani, Vittorio Agnoletto, Debora Serracchiani, Paolo Ferrero, Ermete Realacci, il Trio Medusa ed alcuni deputati come l'on. Codurelli. In parlamento il gruppo del Pd e l'Idv, assieme a Giuseppe Giulietti (Misto-art.21) stanno lavorando per cercare di tutelare noi ed il sistema. 
Se non ci riusciremo, se non ci riusciranno, non ci resta altro che augurarvi Buona Fortuna.

Riccardo Tronci, dipendente appalti postali

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