siamo lavoratori dell'appalto postale e qui ci raccontiamo per difendere il nostro diritto al lavoro
giovedì 31 maggio 2012
La nostra battaglia
Anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti. Credere di essere vittime, quasi le uniche, di una macchinazione o di un destino beffardo, è una tentazione forte a un mese dalla fine del nostro contratto di lavoro. La realtà credo sia differente. Le persone che perdono il lavoro oggi, in questo periodo schifoso in cui non contano curriculum, titoli di studio, abilità, passione, impegno, voglia di fare e di imparare, in cui non conta niente se non "ciò che comoda", sono vittime. Ma non credo vittime del sistema, piuttosto di chi non l'ha impedito. E' davvero strano non sentirsi oggi "classe" con tutti i lavoratori dipendenti, non sentirsi vicini a quelli che perdono il lavoro o sono precari, o guadagnano troppo poco, o sono costretti a lavorare al nero. La solidarietà, alcuni mi hanno detto, è roba d'altri tempi. Oggi chi chiede solidarietà per molti si sta piangendo addosso. Sono riusciti a demolire la solidarietà, in virtù di un dover essere macchine di se stessi, promotori di se stessi. Ti devi formare, investire su te stesso, commentarono alcuni l'articolo su L'Espresso, perdere il lavoro è normale, devi studiare, investire su te stesso e fare un altro lavoro.
Hanno reso la precarietà normale. E hanno giustificato, per inciso, migliaia di corsi di formazione per lo più inutili.Sono riusciti a demolire l'idea che la battaglia di un singolo è la battaglia di tutti. Ho scritto "è" e non dovrebbe perchè è così. Per cui la battaglia degli operai della Vynils è la nostra battaglia. La battaglia degli operai di Mirafiori è la nostra battaglia. La battaglia di Macao, per una cultura differente è la nostra battaglia.
E ringraziamo tutti quelli che ci hanno sostenuto, hanno firmato o firmeranno il nostro appello (firmate qui: http://www.articolo21.org/2012/05/firma-lappello-no-al-licenziamento-dei-2000-lavoratori-transystem/), perchè ci hanno dimostrato che la nostra battaglia è la loro.
Grazie a tutti.
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