mercoledì 19 settembre 2012

La bandiera rossa e nera di Teledurruti sventola dalla nostra parte



Teledurruti, il marchese Fulvio Abbate. Su Teledurruti, la televisione monolocale si parla delle truppe d'appalto, dei lavoratori dell'appalto postale, lasciati orfani di lavoro nell'ingiusto silenzio del mondo.
"Ad essere rigorosi, io i postini dovrei anche odiarli. Anni fa ero innamorato di una ragazza, ci scrivevamo delle lettere, le sue non arrivavano mai (...) odio il postino ancora adesso di un odio che si nutre di una fiamma che neanche quella del milite ignoto. Ma c'è qualcosa che va al di là ed è il dovere di solidarietà (...)Pare che il mondo si sia dimenticato di loro. Dietro ogni postino che noi dobbiamo immaginare con il suo giusto cuore giallo, ci sta una storia personale. Noi non sappiamo se segretamente il postino giunto a casa non stia scrivendo il capolavoro del secolo in corso, ma anche se fosse l'ultimo dei cretini, l'ultimo degli imbecilli, avremo ugualmente il dovere di schierarci dalla sua parte (...) Il marchese Fulvio Abbate dichiara che la bandiera rossa e nera di Teledurruti in questo momento sventola dalla parte di questi lavoratori (...) che si ritrovano per essere definitivamente mandati a fare in culo da questi "signori" che decidono il destino di te e di quell'altro. Siamo con voi cari amici, vi auguriamo di tornare a sorridere presto contenti e perfino di rincretinirvi davanti alla televisione di merda di questi anni. Il Lavoro è un diritto (...)"

Grazie Fulvio, della schiettezza, delle parole vere e della bandiera di Teledurruti al nostro fianco. Il lavoro è un diritto, grazie di averlo ricordato, grazie di aver parlato di noi, e delle vicende che ci sovrastano ("questi signori"), delle nostre difficoltà, e di averci aiutato a scavalcare il muro del silenzio, anche quest'oggi.
Grazie di cuore al marchese Fulvio Abbate e alla mitica Teldurruti.

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